Altrove, forse

Altrove,forseEinav Geva dice a Nina Goldring quel che ha sentito da Dafne Isarov. Nina Goldring dice a Einav Geva quel che ha sentito da Isaac Friederich il tesoriere. Fruma Rominov dice a Hasia Ramigolski su autorità di Gerda Zohar quel che ha sentito da Bronka Berger, fonte di prima mano: Ruben Harish è distrutto.

Israele, kibbutz di Mezudat Ram, nel nord del paese durante l’estate e l’autunno di un non precisato anno dopo il secondo conflitto mondiale, con un’unica certezza: il kibbutz è stato fondato 30 anni prima. Il kibbutz è nel nord del paese, circondato da nemici e da montagne. All’interno un variegato microcosmo di personaggi che l’autore presenta uno ad uno, attraverso la storia, le storie e i legami. C’è il poeta Ruben Harish, con i figli Gai e Noga e il dolore per la moglie partita per la Germania. Ci sono Ezra e Bronka Berger, una coppia sull’ orlo del precipizio, che si perde e si ritrova. C’è Fruma Rominov, una donna provata dalla Storia, dalla vita e dalla scomparsa del marito e del figlio. C’è Romi Rominov, innamorato di Noga, ma incapace di amare. E poi ci sono tutta una serie di personaggio che vivono nel kibbutz, per il kibbutz. Tra tutto loro legami di affetto e di gelosia, di amore e di odio, ma sempre  di rispetto. Legami tenuti insieme da sodalizi di vecchia data, da amicizie lontane e dalla forza del pettegolezzo, tanto da definire il kibbutz: un terzo noia e due terzi pettegolezzo.
Accade l’ impensabile nella torrida estate della narrazione e l’ autunno in arrivo non è altro che la resa dei conti. Lettura a tratti lenta che richiama il tempo dilatato di un’ estate infuocata. Finale che non sorprende. Altrove, forse è il  primo romanzo di Amos Oz, scritto nel 1966 e c’è già tutto delle narrazione dell’autore. Splendida la traduzione di Elena Loewenthal.

Pensa alle donne. Poco tempo fa ho letto da qualche paret che il cuore delle donne è un’enigma che l’uomo mai risolverà. Le donne sono in fondo creature di un altro mondo. Di un mondo più colorato. Anche quando sono con te, in realtà non sono con te.

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