Appartamento ad Atene

Appartamento ad AteneLa sciagura comune, pensò, è infinita come il cielo buio pieno di stelle dolorose e nuvole impazzite. Il cielo è grande come noi, e le stelle ardono come la nostra angoscia, e le nuvole si muovono come la nostra insania

Un romanzo che narra la tragedia e l’ orrore dell’ occupazione tedesca di Atene. Siamo nel 1942 e l’appartamento della la famiglia Helianos, un’ agiata famiglia ateniese,  viene requisito per ospitare un ufficiale tedesco. La loro casa diventa la loro prigione, i loro gesti sono dettati da ordini, la loro fame è subordinata agli avanzi di Kalter, le loro notti sono un sonno un bisbiglio interrotto da un ordine improvviso: gli Helianos ora sono servi.Non ci sono spazi per il dialogo, né margini di trattativa. Kalter non parla, non chiede. Ordina. Gli Helianos eseguono. Nell’appartamento ateniese, si riproducono gli stessi rapporti di forza tra dominatori e dominati, tra aggressori e aggrediti, che vigono al di fuori di esso. Una tregua, la licenza di Kalter, un’ agonia il lento scorrere delle ore al suo rientro. E poi una sera durante una chiacchierata tra Kalter e il signor Helianos tutto precipita. La prigionia del signor Helianos rende irreali le giornate. Alex e Leda, i due figli della coppia giocano come sempre, mentre la signora Helianos elabora una consapevolezza di sé del tutto nuova.
Scritto nel 1945, il romanzo descrive con la lente d’ingrandimento l’ordinario e  il quotidiano, che stava alla base dell’allucinato progetto nazista  e ci racconta della fatalità della vendetta, della resistenza come legittima difesa, del cammino di odio e di lutti generati dall’occupazione nazista.

Perché era quello il grande dolore, il dolore promesso da tutti glia altri dolori; il dolore come un grande amo perfettamente conficcato nel suo cuore, e dietro, e tutt’intorno, il dolore come una solida lenza ben fissa, che tirava e tirava con assoluta costanza, uno cosa seria, non come cucire, strappare, fare un buco: semplicemente quella crudeltà perfetta le racchiudeva l’ intero cuore, e quello strappo incessante tutto il corpo.

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