Benedizione

BenedizioneNon suscito più niente in nessuno.
Di cosa stai parlando?
Mi riferisco a quella condizione, al fatto di essere energica e partecipe e dinamica e attiva e entusiasta della vita. Oh, che cosa orribile. Sto per morire senza avere mai vissuto. E’ davvero ridicolo. E’ assurdo. E’ tutto talmente inutile.

A Dad Lewis viene diagnosticato un cancro incurabile, che gli lascia pochi mesi di vita. Accanto a lui la moglie Mary e con il peggiorare delle sue condizioni fisiche arriva da Denver la figlia Lorraine.  Attorno a loro le vicine Johnson, madre e figlia che dopo molti anni si ritrovano a vivere di nuovo insieme, l’ anziana Bertha May con la nipote Alice, rimasta orfana e affidata a lei e il reverendo Lyle, da poco assegnato alla cittadina di Holt. Quattro nuclei familiari che si raccolgono attorno alla figura di Dad Lewis. La storia si muove tra il  passato e il  presente di ogni singolo protagonista. Lentamente si schiudono le vite di ogni protagonista: gli errori di Dad, la rassegnazione di Mary, il rimpianto di Lorraine, la solitudine delle Johnson, il dolore di Bertha May per la morte della figlia. Attraverso una scrittura essenziale, scarna, ma profonda i brevi capitoli diventano istantanee di vita, attimi che racchiudono un’ intera esistenza. Una storia che racconta la provincia americana delle comunità chiuse, ostili dove emergono rancori, invidie, tormenti e segreti e a volte anche un’ incredibile dolcezza. Memorabile il capitolo del pomeriggio estivo delle protagoniste femminili che sfinite dal caldo improvvisano un bagno nella cisterna di Holt. Una storia che  si racconta attraverso i dialoghi e i silenzi. Un romanzo che mette in scena in maniera magistrale lo scorrere della vita e l’approssimarsi inesorabile della morte. Un capolavoro di realismo. Splendida la traduzione di Fabio Cremonesi.
Grazie Carla di aver condiviso il consiglio del professore.

Quante volte sono entrato e uscito da quella porta. Non è così Mary?
Secondo te quante volte caro?
Sei giorni alla settimana, cinquantadue settimane all’anno per cinquantacinque anni, rispose lui. Quanto fa?
Fa una vita intera.
E’ vero. E’ la vita di un uomo, disse Dad.

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