Contro il fanatismo

OzOra vorrei potervi dire che la letteratura è sempre la risposta, perché la letteratura contiene un antidoto al fanatismo, per il fatto stesso di iniettare immaginazione nei suoi lettori. Mi piacerebbe poter prescrivere, nero su bianco: leggete letteratura e guarirete dal vostro fanatismo. Sfortunatamente non è così semplice. Sfortunatamente molte poesie, molte storie e drammi sono stati usati in passato per instillare odio e ispirare nazionalismi intransigenti.

Nel gennaio 2002 Amos Oz tiene, all’università di Tubinga, tre lezioni il cui riassunto è questo saggio. A pochi mesi dall’ attentato delle torri gemelle, la consapevolezza del mondo  verso il fanatismo è completamente cambiata, ed è proprio delle innumerevoli forme del fanatismo, dell’ analisi e delle soluzioni che  ci parla Amos Oz.
La prima lezione è un’ introduzione alle successive: dalla Gerusalemme di  Amos Oz bambino alla decisione di diventare scrittore, legando il proprio ruolo all’immaginazione al compromesso. Elementi questi che mancano al fanatico e che legano la prima alla seconda lezione: un’ attenta analisi storica e sociale del fanatismo. La terza lezione è sul conflitto tra israeliani e palestinesi, sul ruolo della storia e dell’ unica possibile soluzione: due Stati. Un piccolo libro che offre una prospettiva inedita sul medio oriente, sulle responsabilità del colonialismo, sul ruolo dell’ europa e degli altri paesi occidentali che trattano la questione come un malinteso da risolvere con incontri e strette di mano.

Il fanatismo è più antico dell’ islam, del cristianesimo, dell’ ebraismo, più antico di ogni stato o governo, d’ogni sistema politico, più antico di tutte le confessioni del mondo. Il fanatismo è, disgraziatamente, una componente onnipresente della natura umana; un gene perverso, se volete chiamarlo così.

 

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