I Giardini dei Dissidenti

i-giardini-dei-dissidentiSono un’ orgogliosa cittadina di un posto che comprende italiani, irlandesi, neri, ebrei e l’ occasionale bifolco ucraino.

Il romanzo è la storia corale di tre generazioni di attivisti newyorkesi che ruota attorno alle carismatiche figure di Rose Zimmer e di sua figlia Miriam. Rose Zimmer è un’ebrea di origine polacca comunista del Queens , che nel 1955 subisce un processo nella cucina della sua casa di Sunnyside Gardens e viene espulsa dal partito perché ha una relazione con un poliziotto di colore. Miriam si ribella alla madre abbandonando l’università e andandosene al Greenwich Village per unirsi ai movimenti della controcultura degli anni Sessanta e Settanta. Accanto a loro una folla variopinta. Albert  il marito di Rose e padre di Miriam che il partito ha spedito nella Germania dell’ Est a fare la spia per la Stasi, il cugino Lenny con la passione per la numismatica e gli scacchi. Tommy Cogan, un irlandese emigarto in Canada che approda sui palcoscenici di New York insieme ai fratelli e sposa Miriam e la segue in Nicaragua per abbracciare la causa sandinista. Sergius, il figlio di Miriam e Tommy, che tenterà di riannodare i legami con il passato attraverso Cicero, il figlio del poliziotto di colore, “adottato” da Rose. E poi Sol Eagalin e Stella Kim, Diane e Douglas Lookins. Sullo sfondo, ma anche principale protagonista la città di New York dal Queens a Brooklyn, attraverso le strade del  Village e il Chelsea Hotel, la musica di Bob Dylan e le linee della metropolitana, il parco di Washington Square e le rive degli immigrati. Un romanzo che attraversa la città dagli anni ’50 fino al movimento di contestazione pacifica di Occupy e traccia il difficile percorso della sinistra radicale americana con le sue le perplessità e le delusioni. Grande assente la caccia alle streghe degli anni ’50. Il Maccartismo, se  si esclude il processo nella cucina di Rose viene solo accennato.

Il matrimonio di Rose, senza Dio, era stato un fiasco. E così era stata condannata al purgatorio della sua vita: il lavoro alla ditta di sottaceti Real’s Radish & Pickle, la maternità senza un marito e il Queens senza Manhattan, l’ esilio in quel sobborgo di arrabbiati.

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