Isabel

Una scelta? la incalzò la signorina Janeway, e quando Isabel, come persa in se stessa, mancò di rispondere, proseguì: le scelte sono sempre difficili, in base alla mia esperienza. Però sono certa che la mia esperienza si fermi un pò prima del genere di alternative tra cui voi, mia cara, vi trovate intrappolata al momento.

Isabel lascia Roma e il suo infelice matrimonio per recarsi a Gardencourt a vegliare il cugino in fin di vita. Dopo Gardencourt il viaggio di Isabel prosegue a Londra, per sistemare alcuni affari e fare visita a amiche di lunga data. Un pranzo con la signorina Janewa, è per Isabel opportunità di riflessione sulla propria condizione di moglie, di fatto separata dal marito e incapace di trovare una soluzione ai problemi per i condizionamenti sociali a cui si sente legata e in dovere. Isabel ripercorre a ritroso la propria adolescenza e giovinezza, fino all’incontro a Firenze con Gilbert Osmond, uomo di grande fascino e cultura, alla ricerca di una rendita: Isabel è la ricchezza materiale che Gilbert cerca. Isabel però, contagiata dalla Londra delle suffragette, dalle amiche e dalle idee di emancipazione femminile, mette a punto un piano per allontanarsi dal marito e da un nord Italia infestato dal tifo. Un viaggio geografico che riporta Isabel a Firenze, e un viaggio interiore di emancipazione di una donna alle prese con la propria indipendenze e il proprio orgoglio per chiudere i conti in sospeso e riprendere in mano il proprio destino e appropriarsi letteralmente delle propria libertà.
Con sorprendente abilità, l’autore delinea ambienti, personaggi e atmosfere molto distanti tra loro: Roma e Firenze, Londra e Gardencourt, gli Stati Uniti e Parigi. Tra suspence e colpi di scena Isabel trova gli strumenti per la realizzare la propria libertà

Il signor Osmond attendeva da alcune settimane il ritorno della moglie, che aveva avuto l’ardire di andare in Inghilterra a trovare il cugino morente, impresa che lui aveva biasimato in tono così categorico e, in effetti, con un tono di ammonizione a tal punto perentorio che se Isabel fosse stata diversa da com’era si sarebbe potuto dubitare che tornasse da lui alla sua casa italiana.