La lenta nevicata dei giorni

la lenta nevicata dei giorniE’ bellissima, André. Promettimi una cosa.
Sentiamo, aveva detto lui
Promettimi che sarà il nostro sogno
Cosa?
Quella casa. Promettimi che sarà la casa del nostro sogno.
Così doveva andare. Così non è andata.

André promettimi che se la guerra finirà e noi ci saremo ancora quella casa sarà nostra. E’ già mia, André. Dimmelo
Cosa?
Che lo farai per me.

E’ il 1944, Fernande e André  escono dal loro nascondiglio vicino Villefranche e attraversano la Francia per tornare a Parigi. A Parigi Fernande ” scese lentamente in un pozzo di silenzio” mentre André ” usciva dal letargo della guerra, preso dalla vita più che mai.” Nel giugno del 1946 André mantiene la promessa fatta a Fernande e le dona la chiavi della casa sotto il Faro bianco.
Intorno a questa promessa si intrecciano le storie  che attraversano la Costa Azzurra, Torino, Parigi, Praga,il distretto di Tubinga, i vagoni piombati, le fosse comuni e Auschwitz. Storie che sono la storia di una bambina sulla soglia di un convento, di una donna che scende da una macchina per ritornare a casa, di un uomo che cerca disperatamente la moglie, di un fratello che non sa più nulla della sorella.
Una promessa che racconta il prima e la vita, il durante fatto di fughe, nascondigli e vagoni piombati e il dopo che è il dentro, il dolore dentro.

E poi comincia a scendere una neve grigia come quel fumo.
Neve di tutto quel che è stato ed è ancora e non passa, non passa, non passa per nessuno di noi.

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