La storia di Christine

Ogni signora, ha aggiunto, dovrebbe avere conoscenza della storia e sufficiente dimestichezza con i tre tipi di politica, Politik, Weltpolitik e Realpolitik, per evitare di arrivare a conclusioni errate e superficiali…
Ha aggiunto molto altro, come per esempio che una donna deve conoscere queste cose in giusta misura, ma non troppo, avendo una mente che non va affaticata per via della sua funzione suprema, di culla della razza;

Berlino 1914: Christine giovane violinista inglese di talento, si trasferisce in Germania per un periodo di studio con il grande maestro Kloster. Tutto entusiasma Christine: la città, le lezioni con il maestro, la camera in mansarda con vista sui tetti. Berlino è una città elettrizzante per la giovane Christine e l’incontro con il giovane Bernd Junker rende tutto romantico e bellissimo. Ci sono alcune conversazioni, tra i commensali e nei salotti che frequenta, a lasciare la giovane interdetta: l’intera Germania e i tedeschi bramano la guerra, inneggiando ai valori di sopraffazione e predominio delle altre nazioni. Poi un giorno accade che la guerra scoppia veramente e che l’Inghilterra si schiera a fianco di Serbia, Francia e Russia: ora Christine è un nemico ed è seriamente in pericolo di vita.
Christine nella corrispondenza con la madre racconta di una Germania agli albori del nazismo. Le lettere scritte da Christine sono un ritratto lucido e razionale di un momento storico di grande fermento, che porterà il mondo alla tragedia della seconda guerra mondiale.
Scritto sotto lo pseudonimo di Alice Cholmondeley, il romanzo prende spunto dalla vicenda privata della von Armin, la cui figlia Felicitas morì appena sedicenne in Germania. All’uscita in Inghilterra nel 1917, il libro ebbe un successo straordinario, attirandosi l’accusa di fomentare la propaganda antitedesca. La storia ha confermato le parole di Christine.

Si ritengono un popolo troppo grande, troppo bello, per un mondo tanto arretrato quanto a eccelse qualità per poterlo apprezzare. Nessun altro popolo possiede nulla di lontanamente simile. In base all’idea che mi sono fatta, una volta spogliato degli orpelli, il concetto alla base è che ciò che fanno i tedeschi è giusto, mentre ciò che fanno gli altri popoli è sbagliato. Anche quando entrambi fanno esattamente la stessa cosa.