L’incantatore

Lincantatore1Chi non si guarda indietro si perde sempre qualcosa. E non c’ era nulla che lei e suo fratello temessero tanto quanto perdersi qualcosa. Suo padre si era fatto una risata e aveva citato Orfeo e la moglie di Lot. ” Io mi sarei guardata indietro se fossi stata al loro posto” aveva detto Annette. ” Le cose più interessanti succedono sempre alle spalle.” “Il problema con te,” aveva detto il padre “è che vuoi essere dappertutto nello stesso istante. Un giorno esploderai in tanti piccoli pezzi.”

Un romanzo meraviglioso, scritto nel 1956 e estremamente attuale. Ambientato nella  Londra del dopoguerra, l’ incantatore, il protagonista maschile del libro, volteggia come un’ ombra sulle vite e sulle scelte degli personaggi. Un uomo enigmatico Misha Fox, descritto con pochi lucidi tratti e che approda fisicamente nella storia a romanzo inoltrato, prima solo la sua misteriosa presenza e assenza. Intorno a lui personaggi eclettici, uomini incapaci e donne determinate, tutti alla ricerca di qualcosa che li definisca. Annette vuole diplomarsi alla scuola della vita, senza l’ impegno dello studio di un prestigioso collegio, Rosa lavora in fabbrica dopo aver lasciato la carriera di giornalista, i fratelli Lusiewicz alla ricerca del riscatto dopo l’adolescenza e la guerra in Polonia. Peter Saward è alla ricerca della chiave di interpretazione di una antica lingua, mentre John Rainborough vacilla tra immobilismo e ipocrisia. Hunter Keepe è aggrappato all’ Artemis, un periodico femminile creato dalla madre e da un gruppo di giovani donne. Camilla Wingfield è puro rancore e rabbia, autentica è invece Nina la sarta, l’ unica consapevole della realtà. Tutti i personaggi ruotano intorno a Misha Fox e all’ inquietante Calvin Blick, il suo doppio, colui che traduce in azione i pensieri di Misha Fox, e tutti si intrecciano l’ un l’ altro come in un labirinto, creando storie nella storia di amicizie e amori, di potere e di controllo. Grottesco, comico e profondo, l’ Incantatore è un tributo alle complesse e ambigue sfaccettature della vita. Molto interessante il punto di vista di Peter Cameron nella postfazione che accompagna l’ edizione del 2014. Non condivido la scelta della copertina, avrei preferito non definire il volto del titolo, ma lasciarlo nell’ombra, indefinito.

Lo spazio si apriva come la rete di un pescatore e rimaneva sospeso in una distesa di punti significativi.

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