Romanza senza parole

La Romanza senza Parole risuonava magnifica in tutte le variazioni ed era come se raccontasse qualcosa di delicato e di tenero nell’anima sofferente di Sasa, tranquillizzandola e allietandola. Ma poi finì: in pianissimo risuonò lo stesso accordo tre volte come un sospiro, e poi fu silenzio.

Romanza senza parole è una storia di passione, di senso del dovere e della forza dirompente della musica nella vita di Sasa. Alla morte della madre la giovane Sasa, lascia la Crimea per fare ritorno a Mosca. La solitudine del viaggio e il dolore della perdita sono l’inizio di una lunga depressione. Il piccolo mondo di Sasa si chiude velocemente attorno al silenzio della dimora moscovita: marito Petr è impegnato dal lavoro di funzionario di un’assicurazione e dalla passione per le piante del suo giardino e il piccolo Alesa pretende le attenzioni della madre per giocare e distrarsi. Le giornate trascorrono lente, prive di senso e significato. Sasa si trascina da una stanza all’altra senza tregua, mentre le stagioni si susseguono. Petr rifiuta categoricamente di trascorrere un’altra estate a Mosca e impone la propria volontà affittando una piccola dacia poco distante da Mosca. E’ l’incontro con il vicino Ivan Ilic a stravolgere la vita di Sasa, che attraverso le note di Romanza senza parole di Mendelssohn prova un’inattesa felicità e una immensa voglia di vivere. La musica, le passeggiate nel bosco e i picnic improvvisati sono attimi di un amore profondo che Sasa non riesce a fermare e tutto per lei inizia a ruotare intorno alla figura di Ivan Ilic. L’autunno e il rientro a Mosca  sono un tragedia per Sasa, che ricorre a tutti gli espedienti possibili per rincorrere Ivan Ilic, occupato tra un concerto e una lezione di musica. Il mondo di Sasa crolla, Petr è incapace di gestire il tradimento della moglie, Ivan Ilic parte per San Pietroburgo e Sasa affronta il dolore e la delusione ricoverandosi in una clinica.
Un romanzo intenso che rivela la storia di Sofia Tolstaja attraverso Sasa.
Lo scritto è rimasto a lungo sepolto in un archivio di Mosca e solo nel 2010, in occasione del centenario della morte di Lev Tolstoj, è stato pubblicato in lingua tedesca; è stata la stessa Tolstaja a chiedere che il romanzo uscisse postumo per evitare di inasprire la sua lunga e insanabile crisi matrimoniale, dopo il grande successo del suo primo romanzo L’Amore colpevole.

Un profondo sospiro le sfuggì dal petto. Sospirò per la sua anima oppressa dalla passione, il vetturino schiacciato dal bisogno ed esacerbato dalla rude e sottomessa vita di Mosca, il soldato soffocato dalla disciplina, e la terra asfissiata dalle pietre e dall’asfalto. La sua anima, piena di energia vitale e che non sopportava vincoli, aspirava alla libertà, alla vita, all’aria e alla felicità…

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