Suvashun Una storia persiana

Bisogna reagire e se gli uomini non possono farlo perché sono ai pascoli… allora lo devono fare le loro donne. Quando la gente si dimostrerà coraggiosa e metterà in mostra la propria risolutezza, allora sì che i tempi cambieranno!

Zari è una nobildonna di Shiraz nell’epoca della seconda guerra mondiale. Ha studiato dai missionari inglesi, è bellissima e colta ed è moglie del rivoluzionario proprietario terriero Yusuf. Yusuf è impegnato in attività di resistenza contro gli occupanti inglesi ed è consapevole della corruzione dei suoi connazionali, che attraverso un circolo vizioso di cariche e compensi hanno venduto e vendono l’Iran agli inglesi. La loro dimora è rifugio di ricercati e uomini politici in difficoltà, i loro figli vivono lontano dal mondo reale, protetti dalle alte mura della proprietà e dai lunghi silenzi dei genitori. Zari è combattuta tra il desiderio di condividere i valori e la lotta del marito e la paura di perdere il proprio ruolo sociale e famigliare. Così mentre il marito si assenta per lunghi periodi, Zari si impegna tra opere di carità, visite di cortesia e incombenza domestiche. Una vita vuota, superficiale, che manifesta tutta la propria precarietà nel momento del dolore assoluto: la morte improvvisa del marito.  Da quel momento Zari diventa consapevole del ruolo del marito e del profondo legame che li ha uniti. Finale lento.

Fino a quando dovevamo soffrire? Avevano cominciato bene, ma poi tutto è andato storto. Hanno preteso mazzette, messo su una montagna di pretesti, seminato l’odio e cominciato le fucilazioni. E per quanto riguarda i loro cosiddetti piani di insediamento, hanno sprecato tutto il denaro che avevano in cretinate. Hanno costruito qualche casa di fango in luoghi dove non c’era acqua dicendo ” sistematevi qui!” E invece di darci libri, insegnanti, medici, farmaci e comprensione ci hanno mandato fucili, baionette e cannoni e hanno disseminato ostilità. E adesso è naturale che torniamo al nostro vecchio mestiere e ci vendichiamo!

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