Voci del verbo andare

Un confine, pensa Richard, può dunque manifestarsi anche all’improvviso, può apparire all’improvviso in un luogo dove non ce n’era mai stato uno – ciò che negli ultimi anni era avvenuto ai confini della Libia oppure a quello del Marocco o del Niger, adesso accadeva anche lì nel bel mezzo del quartiere di Spandau. Dove prima c’era solo una casa, un marciapiede,la quotidianità berlinese, adesso all’improvviso spunta un confine, e cresce a vista d’occhio, imprevisto come una malattia…
Ciò che Richard vedeva lì all’ingresso del Centro per i richiedenti asilo, era forse una linea del genere?…
E dove correva la linea divisoria? Tra nero e bianco? Oppure tra ricchi e poveri? O fra stranieri e amici? O fra coloro i cui padri non erano più in vita e coloro i cui padri ancora vivevano? O fra quelli con i capelli crespi e quelli con i capelli lisci? O tra quelli che chiamavano una certa pietanza Fufu e quelli che le davano in nome di Gulasch?… Ma quanti confini c’erano in solo universo?

Berlino, Richard è un filologo classico in pensione, vedovo e senza figli e con molto tempo a disposizione e un giorno, per caso entra in contatto con un gruppo di africani alloggiati in un campo profughi di Berlino. Richard ha vissuto da bambino la seconda guerra mondiale, da adolescente e giovane studente la realtà del muro e della separazione delle due Germanie e da adulto ha ritrovato il suo paese al di là di un muro ideologico e oltre quel muro si è orientato in un mondo nuovo e a tratti sconosciuto. E ora Richard cerca di comprendere ascoltando le vite di giovani che vengono dal Ghana, dal Ciad, dalla Nigeria e dalla Libia e la sua cultura classica lo aiuta profondamente a immergersi in un mondo sconosciuto, in una diversa visione del mondo e a confrontarne i valori. Le storie dei richiedenti asilo sono storie di lutto, di fame, di guerre, di coraggio e di difficoltà e portano Richard a un nuovo ” sentire.” Gli uomini a cui Richard pone le sue domande sono arrivati a Berlino nell’autunno del 2013, dopo essere sbarcati a Lampedusa: sono quattrocento uomini, quattrocento stranieri, in una terra straniera dove devono districarsi tra difficoltà linguistiche e pratiche di quotidiana sopravvivenza. Richard inizia con alcuni di loro un legame di rispetto reciproco: offre piccoli lavori, un pianoforte dove realizzare un sogno irraggiungibile e lezioni di tedesco. Quello che sorprende Richard è la semplicità delle loro richieste: un lavoro per avere una possibilità di riscatto, non vogliono che sia regalato loro nulla, vogliono mantenere sé stessi e le loro famiglie lontane. E quello che lascia Richard basito è la quantità indecifrabile di leggi e ostacoli che il governo tedesco mette sul loro percorso: un ginepraio di commi e articoli che sfociano nell’assurda regola della precedenza. Un’inedito, lucido e singolare punto di visto quello di Richard che apre a profonde riflessioni.

Dove va un uomo quando non sa dove andare?

Dove va un uomo quando non sa dove andare?

Andare, andai, andato

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.